giovedì 26 aprile 2012

A Parigi il festival del cinema per non vedenti ed ipovedenti

Ebbene si, proprio a Parigi per il fetsival del cinema per non vedenti ed ipovedenti, nel quartiere latino vengono proiettate pellicole audiodescritte.
Una voce in cuffia descrive l'essenziale di quanto appare sullo schermo, la tecnica è stata inventata dal fratello di Francis Ford Coppola.

PARIGI, la scena cruciale arriva attraverso il suono accompagnata da una voce neutra che tratteggia l’essenziale di quanto compare sul grande schermo. Da ieri, in un cinema del quartiere latino, un festival propone una decina di pellicole ad un pubblico particolare che magari si presenta in sala con impenetrabili occhiali scuri, ma che non celano una passione sfrenata per la settima arte.

ASSOCIAZIONE, un’iniziativa promossa dall’associazione Valentin Hauy, creata nel 1889 da Maurice de la Sizeranne, che si prefigge tra i suoi obiettivi principali quello di avvicinare persone affette da cecità o disabilità visiva alla cultura, e in particolare al cinema. Una vera sfida, anche se la tecnica per rendere accessibili i film esiste da almeno vent’anni, ma tarda ad affermarsi.

COPPOLA,  ad inventarla , ricorda il quotidiano Libération,  fu un americano dell’università di San Francisco con l’aiuto di August Coppola, deceduto lo scorso autunno all’età di 75 anni, professore e fratello del grande regista Francis Ford Coppola e padre del noto attore hollywoodiano Nicolas Cage. Un background di tutto rispetto che però non ha facilitato la diffusione dell’audiodescrizione, tecnica che consiste nell'aggiungere tra le sequenze mute dei film una voce off che descriva l’essenziale di quanto appaia sullo schermo, udibile in sala tramite cuffie senza fili.

DIFFICOLTÀ, un procedimento regolato da indicazioni ferree per evitare di cadere nella ridondanza, rovinare l’effetto sorpresa dell’intrigo, anticipare la storia, o semplicemente spiegarla, magari coprendo qualche dialogo o effetto sonoro fondamentale. Un esercizio che non si può applicare a tutte le pellicole. Difficile seguire film alla Terence Malick senza poter immergersi nell’intensità delle immagini, ma la descrizione può intervenire per spiegare in poche parole anche il movimento della cinepresa o il dettaglio di un vestito.

COSTI, l’audiodescrizione implica costi relativamente elevati che frenano le case di produzione ad investire fondi al momento della distribuzione dei film. «Intervenire su una pellicola , spiega Patrick Saonit, responsabile del servizio audiovisivo dell’associazione , può richiedere tra scrittura, convalida del testo, registrazione e mixaggio tre settimane di lavoro e un costo fino a 6mila euro». In Francia, solo una ventina di persone si sono specializzate in questo settore, metà sono impiegate dall’associazione Valentin Hauy.

AMELIE, solo quattro film francesi, nel 2009, sono stati adattati ai malvedenti contro il centinaio dell’Inghilterra, Paese all’avanguardia. In tutto, sono 300 le pellicole disponibili nella lingua di Molière. Non è migliore la situazione per i dvd. Solo 44 film sono disponibili in audiodescrizione francese, tra cui «Il favoloso mondo di Amelie», grazie all’impegno del regista Jean-Pierre Jeunet che ha partecipato attivamente alla speciale versione del suo film. Eppure il pubblico potenziale non mancherebbe. In Francia vivono circa 65mila ciechi e almeno 1,2 milioni di persone con gravi problemi di vista.

Fonte:
Alessandro Grandesso, 06 maggio 2010

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