L’Ufficio Autonomia della Presidenza Nazionale dell’Unione  Italiana dei ciechi e degli ipovedenti ha realizzato un’ indagine allo scopo di  rilevare la fruibilità e l’accessibilità ai disabili della vista nei musei  italiani. 
Questo studio attento e laborioso, anche se non esaustivo, si  propone di promuovere l’attenzione che il problema dell’accessibilità merita e  che molto spesso viene sottovalutato e si propone di incoraggiare la riflessione  nei confronti della cultura dell’accessibilità, sulla base della quale è  d’obbligo affrontare le esigenze di tutti, abili e non abili, in fase  progettuale, nell’ottica del "Design for All": non solo i non vedenti e gli  ipovedenti, ma anche gli anziani e tutti i visitatori possono trarre vantaggio  da una migliore offerta informativa. 
Lo studio, inoltre, cerca di sensibilizzare gli operatori del  settore per sollecitarli ad una nuova attenzione sui temi della percezione e  della comunicazione visiva e stimolarli a fornire prodotti sempre più  accessibili e leggibili; i progettisti perché si abituino a pensare in termini  di "progettazione universale e gli utenti con bisogni speciali, perché prendano  coscienza del proprio diritto di "libero accesso alla cultura" in tutte le sue  manifestazioni. 
Questa ricerca ha preso l’avvio da un’analisi della domanda di  fruizione museale da parte dei disabili visivi e da un’indagine, quanto mai  ampia ma sempre in progress dell’offerta museale accessibile ai disabili della  vista esistente in Italia. Una volta i disabili erano esclusi dall’arte e non  facevano sentire i loro diritti, ma ora la società inizia forse a capire  l’importanza di tale esigenza e avvia i primi passi. 
Oggi, i non vedenti rivendicano il diritto di poter prendere parte  a pieno titolo alle attività culturali in generale e a quelle artistiche in  particolare, come dichiarava il Presidente Tommaso Daniele nella presentazione.  Negli ultimi tempi si è destato un interesse sempre crescente su tale argomento,  tanto che molti musei in Italia, agenzie di diverse attività culturali hanno  cominciato a lavorare in questo senso. Con grande entusiasmo e spesso a costo di  notevoli sacrifici, varie sezioni U.I.C. si sono rese promotrici di molte  iniziative volte a consentire l’accesso dei non vedenti al mondo dell’arte. 
Dall’analisi dell’offerta museale e sulla base del materiale  informativo raccolto da esperienze dirette, da pubblicazioni e dalle  informazioni estratte dal web, è emerso che per i non vedenti e gli ipovedenti  ci sono allo stato attuale molte esperienze di accesso al patrimonio museale;  circa 80 siti culturali prevedono una forma di accessibilità e hanno adottato  qualche soluzione per rendere fruibili le opere e i reperti in esposizione. 
Si constata che gli strumenti fino ad oggi utilizzati per la  realizzazione di percorsi accessibili ai non-vedenti sono praticamente gli  stessi in tutti i contesti museali che stanno sperimentando questa innovazione :  libri scritti in Braille o a caratteri ingranditi, mappe tattili, percorsi  audioguidati, strisce di segnalazione a terra, visite guidate con personale.  
Ma allo stato attuale, mancano ancora, o non sono ancora stati  riconosciuti, standard formali che possano rappresentare “principi generali  d’azione” per chi intenda intraprendere esperienze simili e che possano  facilitarne l’iter di attuazione per garantire l’accessibilità. 
Un’autorevole indagine conoscitiva allo scopo di raccogliere dati  sui musei italiani accessibili ai non vedenti con conseguente pubblicazione  on-line dei musei fruibili era stata svolta nel Settembre 2003 ( non aggiornata  al 2008 ), dal Centro di Documentazione Tiflologica della Biblioteca Italiana  per i Ciechi. 
I dati della presente elencazione escludono quindi tutti i musei (  circa 93 ) inseriti nella pubblicazione della Biblioteca Italiana per i Ciechi,  che è possibile consultare al Website: 
www.bibciechi.it/enti/musei.htm 
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