mercoledì 1 agosto 2012

Musei da toccare, per una cultura senza barriere

L’Ufficio Autonomia della Presidenza Nazionale dell’Unione Italiana dei ciechi e degli ipovedenti ha realizzato un’ indagine allo scopo di rilevare la fruibilità e l’accessibilità ai disabili della vista nei musei italiani.
Questo studio attento e laborioso, anche se non esaustivo, si propone di promuovere l’attenzione che il problema dell’accessibilità merita e che molto spesso viene sottovalutato e si propone di incoraggiare la riflessione nei confronti della cultura dell’accessibilità, sulla base della quale è d’obbligo affrontare le esigenze di tutti, abili e non abili, in fase progettuale, nell’ottica del "Design for All": non solo i non vedenti e gli ipovedenti, ma anche gli anziani e tutti i visitatori possono trarre vantaggio da una migliore offerta informativa.
Lo studio, inoltre, cerca di sensibilizzare gli operatori del settore per sollecitarli ad una nuova attenzione sui temi della percezione e della comunicazione visiva e stimolarli a fornire prodotti sempre più accessibili e leggibili; i progettisti perché si abituino a pensare in termini di "progettazione universale e gli utenti con bisogni speciali, perché prendano coscienza del proprio diritto di "libero accesso alla cultura" in tutte le sue manifestazioni.
Questa ricerca ha preso l’avvio da un’analisi della domanda di fruizione museale da parte dei disabili visivi e da un’indagine, quanto mai ampia ma sempre in progress dell’offerta museale accessibile ai disabili della vista esistente in Italia. Una volta i disabili erano esclusi dall’arte e non facevano sentire i loro diritti, ma ora la società inizia forse a capire l’importanza di tale esigenza e avvia i primi passi.
Oggi, i non vedenti rivendicano il diritto di poter prendere parte a pieno titolo alle attività culturali in generale e a quelle artistiche in particolare, come dichiarava il Presidente Tommaso Daniele nella presentazione. Negli ultimi tempi si è destato un interesse sempre crescente su tale argomento, tanto che molti musei in Italia, agenzie di diverse attività culturali hanno cominciato a lavorare in questo senso. Con grande entusiasmo e spesso a costo di notevoli sacrifici, varie sezioni U.I.C. si sono rese promotrici di molte iniziative volte a consentire l’accesso dei non vedenti al mondo dell’arte.
Dall’analisi dell’offerta museale e sulla base del materiale informativo raccolto da esperienze dirette, da pubblicazioni e dalle informazioni estratte dal web, è emerso che per i non vedenti e gli ipovedenti ci sono allo stato attuale molte esperienze di accesso al patrimonio museale; circa 80 siti culturali prevedono una forma di accessibilità e hanno adottato qualche soluzione per rendere fruibili le opere e i reperti in esposizione.
Si constata che gli strumenti fino ad oggi utilizzati per la realizzazione di percorsi accessibili ai non-vedenti sono praticamente gli stessi in tutti i contesti museali che stanno sperimentando questa innovazione : libri scritti in Braille o a caratteri ingranditi, mappe tattili, percorsi audioguidati, strisce di segnalazione a terra, visite guidate con personale.
Ma allo stato attuale, mancano ancora, o non sono ancora stati riconosciuti, standard formali che possano rappresentare “principi generali d’azione” per chi intenda intraprendere esperienze simili e che possano facilitarne l’iter di attuazione per garantire l’accessibilità.
Un’autorevole indagine conoscitiva allo scopo di raccogliere dati sui musei italiani accessibili ai non vedenti con conseguente pubblicazione on-line dei musei fruibili era stata svolta nel Settembre 2003 ( non aggiornata al 2008 ), dal Centro di Documentazione Tiflologica della Biblioteca Italiana per i Ciechi.
I dati della presente elencazione escludono quindi tutti i musei ( circa 93 ) inseriti nella pubblicazione della Biblioteca Italiana per i Ciechi, che è possibile consultare al Website: www.bibciechi.it/enti/musei.htm
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