giovedì 2 agosto 2012

Il Cerchio di Haring

Il Cerchio di Haring è un progetto ideato da me e dalla mia compagna di corso Cristina
Longaron per l'esame di Computer Art del professor Alessandro Ludovico.
L'idea di questo progetto si basa sull'opportunità per le persone cieche di poter “vedere” la bellezza dei colori dei quadri esposti nei musei e nelle gallerie d'arte.
Per permettere ai non vedenti di godere di tale opportunità di tale opportunità dobbiamo basarci sul loro senso del tatto maggiormente sensibile e sviluppato rispetto alle persone vedenti.
Così, basandoci sul “tatto” abbiamo pensato ad un pannello che potesse riprodurre sia i colori che le forme di una tela sottoforma di temperatura grazie ad uno speciale software ed a specifici meccanismi termici.

Questo sarà possibile grazie all'elaborazione del software “C++”, che oltre a gestire ogni periferica del computer, permette di importare al suo interno i colori che a noi interessano (in questo caso i colori di un quadro), e trasformando i codici dei colori in gradi centigradi.

La regolazione sarà basata sulla temperatura corporea di ogni singola persona, e la misurazione avverrà tramite il termometro presente sul pannello, che, ricevuti i dati, li invierà al programma che elaborerà una funzione che restituisce il “colore” in base alla temperatura d'ingresso.
Il programma comanderà uno circuito integrato a cui saranno collegati centinaia di trasformatori, che a seconda di ciò che abbiamo precedentemente programmato, emetterà il giusto calore, in modo da simulare i
colori e le forme del quadro.
Il pannello avrà una base a cellette quadrate, in materiale plastico al cui interno verrà inserito e raccordato con del silicone un tassello in alluminio, al cui interno ce ne sarà un'altro con un po' di spazio tra una parete e l'altra in modo da permettere al liquido refrigerante di passare.
All'interno del pannello, nella parte superiore che poi verrà a contatto con i polpastrelli, si troverà la resistenza che scalderà in modo adeguato la piccola superficie di ogni tassello.

Ovviamente, ogni tassello avrà, nella zona da refrigerare, un foro di entrata e di uscita regolato da un sistema di chiusura tramite un piccolo motore, a sua volta regolato dal programma.
Il sistema di raffreddamento è a circuito chiuso e collegato direttamente alla corrente elettrica
Il risultato sarà un insieme di piastrelle in alluminio indipendenti tra loro.
Grazie al sistema di raffreddamento ed alla possibilità di aprire e chiudere le singole cellette, possiamo ottenere anche i “colori freddi”, lasciando scorrere il liquido refrigerato solo in determinate sezioni del pannello ed impostando un riscaldamento di pochi gradi.
Considerando che ogni singola persona ha una percezione diversa della temperatura e che le impostazioni devono variare di volta in volta, le cellette vengono resettate e portate a bassa temperatura grazie all'apertura delle valvole che permettono il passaggio del refrigerante.

L'idea generale è nata partendo dalla divisione dei colori in caldi e freddi, è bastato poi pensare ad un modo diverso di farla percepire allo spettatore non vedente, passando da una percezione visiva ad una percezione tattile, basata sulla sensazione di caldo e freddo.
Ovviamente per aiutare ad identificare meglio le varie temperature e quindi le varie sfumature di colore, verrà installata anche una legenda con la forma del cerchio di Hering, su cui saranno riprodotti in Braille i nomi dei vari colori e le corrispondenti temperature.

Il progetto finale è la realizzazione di un padiglione ad ambiente climatizzato ed a basso tasso di umidità, che possa contenere al suo interno le copie “tattili” di una mostra “visiva” già presente in un museo od in una galleria, in modo tale da poter permettere anche a chi non ne ha le facoltà, di ammirare le bellezze esposte.

Claudia Bertuccelli
Cristina Longaron

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