sabato 28 luglio 2012

Musei da toccare, per una cultura senza barriere

Luoghi d'arte fruibili ed accessibili per ciechi ed ipovedenti

Presentazione
<>
“ L’arte, in tutte le sue manifestazioni, è un linguaggio e quindi una forma di comunicazione. Come atto comunicativo deve essere accessibile e fruibile da tutti”.   
“ La fruizione delle risorse museali è una parte importante della formazione culturale di ogni individuo. La disabilità, temporanea o permanente, non dovrebbe costituire un ostacolo o essere motivo di esclusione per nessuno….”
Queste possono sembrare riflessioni scontate. Ma l’accessibilità, nei diversi modi in cui la si può intendere, costituisce uno degli elementi di discriminazione del nostro tempo; un fattore di resistenza che i normodotati affrontano con le loro “ integrità “, i disabili devono affrontare quotidianamente con le loro limitazioni.
Il termine “ accessibilità “ ha diverse sfaccettature : in generale si intende l’insieme delle caratteristiche spaziali organizzate che consentono una fruizione agevole, in condizione di autonomia, dei luoghi e l’esperienza di zone e strutture adibite al pubblico da parte di un’utenza cosiddetta “ ampliata “. Pertanto le persone con necessità particolari o con difficoltà sensoriali non dovrebbero sentirsi “ soggetti di speciali attenzioni “, ma tutti, abili e non abili, dovrebbero essere in grado di fruire pienamente di un ambiente, di uno spazio e di una struttura in cui si trovano : per questo motivo sarà importante adottare nel museo soluzioni funzionalmente accessibili al maggior numero di utenti.
Per le persone con disabilità motorie l’accessibilità coincide per lo più con l’abbattimento delle barriere architettoniche, ossia degli ostacoli fisici ( gradini, accessi, passaggi stretti, pendenze eccessive, ostruzioni, etc. ) .
Per i disabili motori, almeno sulla carta, l’accessibilità è un diritto acquisito, per i disabili visivi, non vedenti e ipovedenti, l’accessibilità è tutt’altro che riconosciuta e tanto meno realizzata.
Nell’ambito della fruizione museale le barriere più note e percepibili sono quelle fisiche, poiché la disabilità motoria è quella più conosciuta e per la quale interventi architettonici sono stati fatti e continuano ad essere realizzati su edifici antichi e di moderna costruzione ( rampe, scivoli, ascensori, ecc. ).
La fruizione dei musei da parte dei disabili visivi richiederebbe, invece, l’abbattimento delle barriere sensoriali-percettive, non meno pericolose di quelle architettoniche per i disabili motori. Per esempio nei musei i pannelli e le etichette sono spesso illeggibili, per il carattere troppo piccolo, o non opportunamente differenziato rispetto allo sfondo, senza contrasto cromatico, con sovrapposizione di immagini, collocati ad altezze eccessive o illuminati in modo inadeguato.
Queste sono soltanto alcune barriere percettive che gli ipovedenti possono incontrare in uno spazio museale. Ancora , nei musei spesso è negata la possibilità di fruire di descrizioni in braille o parlate delle opere, non sono disponibili pannelli, mappe o cartine in rilievo, non ci sono percorsi audio guidati, strisce di segnalazione del percorso museale o visite guidate con personale specializzato e con adeguate conoscenze tiflologiche, ed inoltre è negata la possibilità di “ toccare reperti e opere “. Per agevolare le persone non vedenti nella fruizione e per garantire accessibilità, non basta, però, che il museo metta a disposizione testi trascritti in codice braille, un percorso tattile plantare, guide per l’orientamento, mappe tattili e altri ausilii tecnici ( come caratteri sufficientemente visibili in large print ) e a rilievo; ma la cosa fondamentale e più importante è non negare di “ poter toccare “, laddove sia possibile nel rispetto dell’opera esposta : in questo modo ogni sfumatura tattile arricchisce il bagaglio cognitivo ed estetico del visitatore diversamente abile.
Un tempo i ciechi scendevano in piazza per rivendicare il diritto alla pensione e all’indennità di accompagnamento. Oggi avvertono fortemente il bisogno di accedere all’arte e ad i beni culturali in genere perché sanno che essi sono essenziali ai fini di una formazione integrale della persona.
I ciechi oggi non chiedono solo di rimuovere il divieto di toccare ma chiedono anche che all’interno di ogni museo sia strutturato un percorso dedicato ai non vedenti lungo il quale siano collocate le opere che possono essere toccate con le rispettive informazioni storiche e tecniche.
Per questo a suo tempo appoggiammo l’idea di una ricerca che individuasse ed evidenziasse le condizioni di accessibilità dei siti culturali.
In questo modo, oltre ad incoraggiare la riflessione e la sensibilità nei confronti della cultura dell’accessibilità, si viene a disporre di una conoscenza panoramica ed approfondita dei siti culturali con qualche soluzione di accessibilità.
Elena Bresciamorra, collaboratrice dell’Unione per le problematiche dell’autonomia, si è fatta carico di questa ricerca, laboriosa ed ingrata, e perciò a lei va la gratitudine di tutti i disabili visivi.
Tommaso Daniele


Fonte:

Nessun commento:

Posta un commento