mercoledì 11 luglio 2012

Anche la danza come terapia per i non vedenti

Si è svolto nel Maggio 2010 l'Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni di Catania, un progetto pilota di danzaterapia "Metodo Fux". Promosso dal presidente dell'Istituto, Gianluca Rapisarda, il progetto, unico nel suo genere nel meridione, è rivolto agli utenti non vedenti ed ipovedenti.

L'obiettivo di questo progetto è riuscire a minimizzare gli eventuali limiti psico-fisici e comportamentali attraverso la danzaterapia che conduca a una maggiore consapevolezza di sé e di apertura verso gli altri. A guidare i ragazzi che hanno aderito all'iniziativa è la pedagogista, esperta in disabilità visiva, Rosa Elisabetta Sapuppo, con la supervisione della danza-terapeuta "Metodo Fux" Irene Aparo.
Ma questa non è l'unica novità che riguarda l'Istituto per ciechi di Catania: «Abbiamo potenziato le ore settimanali di lettorato destinate ai nostri convittori, raggiungendo le 180 settimanali - spiega il presidente, Gianluca Rapisarda - i nostri ragazzi inoltre hanno cominciato a svolgere diverse attività sportive (piscina e palestra) grazie ad una convenzione con la Rasula Alta del prof. Lucio Pricoco.
Alcuni studenti, grazie all'intervento del Dirigente Scolastico, prof. Lorenzo Zingale, dell'Istituto alberghiero di Catania, hanno iniziato a frequentare corsi di economia domestica e di ceramica presso: attività manuali molto utili per i non vedenti».

Infine, a partire dalle prossime settimane quasi tutti gli utenti dell'Istituto Ardizzone Gioeni parteciperanno, insieme a loro coetanei vedenti, a lezioni di ballo e recitazione presso l'Accademia Internazionale del Musical del Maestro Enrico Sortino.

Fonte:
 

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