lunedì 25 giugno 2012

Insegnamento della musica all'Istituto dei Ciechi di Milano

Presso l’Istituto dei Ciechi di Milano si formarono numerosi degli insegnanti di musica della scuola dell’ente. Era infatti consuetudine che alcuni allievi, i più dotati, entrati da fanciulli in istituto, vi rimanessero in qualità di insegnanti almeno per il primo biennio. Questa preferenza era sicuramente dettata dalla capacità di usare più agevolmente i metodi di scrittura e per la dedizione e l’atteggiamento sensibile e paziente.

Il 29 settembre 1965 il cavalier Umberto Trani, consigliere dell'Istituto dei Ciechi, effettuò un'oblazione ammontante a un milione di lire all'ente in memoria della moglie Palmira Vaghi, scomparsa il 28 novembre 1962, professoressa di arpa presso l'Istituto stesso.

Il 16 ottobre 1965 il Consiglio deliberò di riservare alla defunta Palmira Vaghi l'onoranza del ritratto gratulatorio “a testimonianza dei suoi meriti eccezionali e in riconoscimento del prezioso apporto ai problemi dell'Istituto all'illuminato consiglio del cavalier Trani”.

Alberto Mozzati, ammesso all'Istituto dopo aver perso la vista all'età di 3 anni, dimostrò da fin da subito una grande passione per lo studio della musica. Sotto la guida del maestro Emilio Schieppati ottenne nel 1938 il diploma in pianoforte al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. La carriera di concertista e la raggiunta fama internazionale non lo allontanarono mai completamente dall'insegnamento, che esercitò per oltre trent’anni presso l'Istituto e presso i conservatori di Milano e Parma.

“Quando l’accordatore sta davanti allo strumento scordato, l’occhio conta poco; è un paziente girar di chiavi con le mani, è un palpeggiare delicato delle corde; la parte principale è affidata all’attenzione acustica”. Con queste parole Pietro Stoppani descriveva il mestiere dell’accordatore, che consentiva agli allievi di trovare lavoro al di fuori dell’Istituto.

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