lunedì 28 maggio 2012

Dialogo nel Buio, la mostra, le guide

La prima cosa che conosciamo della nostra guida è la voce. Varcata la soglia del buio ci si trova disorientati dalla perdita temporanea della vista e quella voce amichevole che udiamo proprio di fronte è in grado di confortarci. Ci affideremo a essa per prendere confidenza con la nuova situazione, per iniziare questo viaggio alla scoperta dell’invisibile. L’emozione è forte, abbiamo paura di non riuscire a muoverci, ma le parole di chi si trova perfettamente a suo agio nell’oscurità infondono sicurezza e fiducia.
Il ruolo della guida è fondamentale nell'insegnare a decodificare i diversi linguaggi dell’ambiente circostante e a utilizzarne le informazioni per muoversi con disinvoltura. La guida incontra al buio il suo gruppo, e mette subito in evidenza le proprie competenze. Incoraggia il visitatore e lo accompagna alla scoperta di un mondo nuovo.
Il cieco, vero esperto delle percezioni non visive, diventa la chiave di volta di questo viaggio straordinario. È l’ambasciatore invisibile di una realtà che continua a esistere anche quando non possiamo vederla. Egli apre le porte della cultura non visiva sconosciuta ai vedenti.
La mostra è un invito a scoprire questa nuova realtà multisensoriale, ma è anche un invito al dialogo tra due mondi che spesso fanno fatica a comunicare, quello dei vedenti e quello dei non vedenti. Ed è per questo che durante la visita si instaura un rapporto intenso con la guida, senza nessun pregiudizio che può scaturire dall’immagine.

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