martedì 3 luglio 2012

Astronomia, non vedenti: un rotogeo da toccare per 'vedere' il cielo

'Watch the Earth', questo il nome del primo corso di astronomia elementare per non vedenti e ipovedenti, dà la possibilità a chi difetta dell'uso della vista di comprendere e percepire, a livello tattile, la struttura della Terra e della nostra Galassia.

Chi ha detto che le bellezze del firmamento si possono godere solo attraverso gli occhi?

Andrea Miccoli, ex maggiore dell'Aeronautica e vicepresidente dell'Associazione Pontina di Astronomia, ha costruito uno speciale mappamondo, o meglio un rotogeo, composto da un piano di legno circolare di 70 cm di diametro, che ruota intorno al proprio centro grazie a dei cuscinetti.
Il mappamondo ha un diametro di 25 cm e presenta tutti gli elementi in rilievo: "Con le dita - spiega Miccoli - si possono 'vedere' i bordi di tutti i continenti, delle penisole, delle isole, dei due Tropici differenti tra loro al tatto, e così pure i due Circoli Polari, l'Equatore, la Linea del Cambio di Data, il Meridiano Fondamentale di Greenwich ed alcuni meridiani minori".

L'ex maggiore dell'Aeronautica ha ideato il primo corso di astronomia elementare per non vedenti e ipovedenti, dal titolo 'Watch the Earth', 'Osserva la Terra'.
Un progetto sperimentale, primo nel suo genere in Italia e in Europa, che ha preso il via lo scorso 22 gennaio. Programmato in sei incontri di due ore ciascuno e per otto persone, il corso si volgerà fino al 12 marzo 2011 presso la sede provinciale Unione Italiana Ciechi di Latina.

"Far vedere il cielo ai ciechi è possibile. Loro vedono con le mani. Tutto ciò che occorre sono strumenti adatti a portare in quelle mani il nostro Pianeta e gli astri celesti", spiega Miccoli.
Prima che l'astrofilo inventasse il rotogeo tattile non vi era nulla di simile: "non ne ho visti da nessuna parte nel mondo. Neanche dopo aver navigato per ore su Internet.
L'idea di costruire uno strumento del genere è nata a conclusione dell'anno dell'Astronomia dell'Onu, che si è chiuso lo scorso dicembre. Durante queste celebrazioni ho visto tanti libri di astronomia per ciechi, ma nessun libro è in grado di far 'vedere' le cose. Sono parole. Solo parole".

Chi ha perso la vista o è ipovedente potrà comunque avere un contatto diretto con l'astronomia e comprendere come è fatto il nostro Pianeta, "su questo speciale rotogeo da toccare - prosegue Miccoli - tutta la fascia della latitudine dell'Italia, dal Brennero a Lampedusa, è stata evidenziata per tutti i 360° del globo terraqueo, e su ogni linea in rilievo, parallelo o meridiano, sono state apposte più targhette sulle quali è scritto in Braille il nome della linea".
"Sul piano circolare - spiega l'ex maggiore dell'Aeronautica - sono montati la Terra, cioè il mappamondo di cui sopra, che sta sul bordo, ed il Sole, rappresentato da una pallina da cui fuoriesce un raggio metallico, al centro del piano.
Tutto il piano del Rotogeo, che ruota a sua volta, rappresenta il piano dell'orbita terrestre.
Questo strumento serve a far conoscere il nostro Pianeta dal punto di vista astronomico".
Al rotogeo si aggiunge anche un eliogiro, un disco di 40 cm che rappresenta l'orizzonte di un osservatore che può trovarsi in qualunque punto della Terra, tra il Polo Nord e l'Equatore.

"Intorno all'orizzonte, che è l'unica parte di Terra visibile ad ogni persona, - dice ancora Miccoli - viene fatto 'sorgere e tramontare' manualmente il Sole, per dimostrare la diversa lunghezza del giorno e della notte e la diversa incidenza dei raggi solari sull'orizzonte nelle diverse stagioni dell'anno.
Solo con questo strumento si può veramente 'toccare con mano' il fenomeno per cui ai poli il giorno e la notte sono lunghi sei mesi" aggiunge l'astrofilo.

Esistono anche altri strumenti in grado di far capire l'astronomia a un non vedente.
È il caso del cosidetto 'Fascio di raggi paralleli', un fascio di raggi solari o stellari, paralleli tra loro, che investono una Terra di 12 cm di diametro.
"Questo fascio è cilindrico, con un diametro di 12 cm - spiega l'astrofilo - costruito con cannucce di plastica lunghe circa 40cm. Con questi strumenti iniziamo, in questi primi incontri, a studiare l'astronomia legata al pianeta Terra, dalla nascita come Globo del sistema solare alla conoscenza di tutti gli elementi del mappamondo, necessari per la comprensione dei fenomeni astronomici terrestri".

"Studiamo così il moto diurno, l'inclinazione dell'asse di rotazione, il moto annuo, le stagioni, l'orbita con i suoi punti notevoli, il movimento di Precessione, la Polare, l'equatore celeste, l'eclittica - conclude Miccoli -.
Insomma, si tratta dei primi passi nell'astronomia e li facciamo con il supporto di strumenti che possano aiutare un cieco a vedere quello che sta ascoltando.
Questi strumenti sono importanti perché in questo modo chiunque può capire dove siamo e da cosa siamo circondati".

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